“Multisala Antonio Fogazzaro”: CIAK SECONDAAA!!!

“MULTISALA ANTONIO FOGAZZARO”, CIAK SECONDAAA!!!

A QUALCUNO PIACE CALDO
“Dannazione, Anna! Quante volte devo dirtelo che il caffè mi piace caldo? Lo voglio bollente! Capisci questa parola? Bol-len-te!”
Anna si chiede cosa l’abbia indotta a sposare l’odioso individuo che le strilla in faccia, deliziandola con i miasmi dell’alito pesante. Annuisce e mormora una scusa. Gli dà le spalle, per non ridergli sul muso. Mentre riempie ancora la moka pensa che quella parola la capisce benissimo. Bollente è la bocca di Fabio appiccicata alla sua, bollenti sono le sue mani, bollenti le frasi che ansima mentre fanno l’amore. Fabio: il suo amante. Suo marito non capisce un…
(Anna Rita Foschini)

ACCADDE UNA NOTTE
Un girasole, innamorato d’una stella, chiese al sole di tardare.
(Maruzza Dardanoni)

LES AMANTS
Lui scendeva le scale con il cuore in gola.
Il 23 arrivava in lontananza, che coincidenza pensò, ancora 23 minuti e le mie mani sfioreranno le sue, salì al volo sul tram e cominciò a sognarla.
Lei scostava una ciocca che le accarezzava il viso, con impazienza aprì la portiera del taxi e si accomodò con le gambe unite e tremanti, un filo di voce sussurrò l’indirizzo, il suo sogno era dietro l’angolo.
(Paolo Amato)

AMARCORD
Un dolce ricordo di me bambino nella casa dei miei nonni. Quel profumo nostrano al risveglio. Il ragù già sul fuoco alle prime ore del mattino. Sussurri di sottofondo. Il piccolo ospite si doveva svegliare lentamente. Aprivo gli occhi già carichi di vita e correvo subito fuori a consumare la più dietetica ma allo stesso tempo più energetica colazione. Un salto sull’erba ancora intrisa di rugiada, il solito cespuglio a farmi da divano e lo sguardo al cielo per nutrirmi di azzurro e rondini.
(Simone Scalzini)

AMICI MIEI
Quando ci conoscemmo, amici cari, giovani, bellocci e un po’ somari, pensavamo che la vita fosse un gioco, uno sberleffo e che durasse poco. Adesso che gli anni sono trascorsi e alcuni tra di noi son calvi o bianchi, vi guardo e penso che il dolore, che in agguato ci ha teso tranelli nel passato, l’abbiamo preso in giro per benino e che questa vita è durata… il tempo giusto per l’amore, l’amicizia e una ballata!
(Sandra Giordano)

BIANCANEVE E I SETTE NANI
Non era per niente una ragazza seria.
Ne aveva uno per ciascun giorno della settimana!
(Olga Pervenuti)

CARO DIARIO
Caro diario, ho da darti una notizia bella e una brutta. La bella è che oggi finalmente uscirò per la prima volta con Francesco, il ragazzo che sogno da tutte le notti da cinque anni a questa parte. La brutta è che mamma ha scoperto che non mi piacciono le donne.
(Anna Rita Lisco)

CASABLANCA
The Director’s “cut”.
(Eleonora Desiderio)

EVA CONTRO EVA (peccato c’era Adamo)
Stavolta la mia idiozia poteva scatenare un vero putiferio, un appuntamento alla stessa ora nello stesso luogo a due donne distinte. Avevo solo un maledetto vizio, cercavo le mie compagnie femminili tutte aventi lo stesso nome: Eva. Fremevo al pensiero, magari amavano qualcosa di diverso, solo cosi potevo evitare il linciaggio.
All’appuntamento non arrivai mai, un certo Adamo marito di una delle due mi aspettava sotto casa.
<< Dottore lo ingessiamo il braccio?>>
<< Prima la gamba infermiera>>
(Maurizio Spreghini)

IL BUONO IL BRUTTO E IL CATTIVO
Il buono era che la amava.
Il brutto che viveva con un’altra.
Il cattivo… il cattivo era lui. Non sapeva scegliere di vivere e le faceva morire entrambe.
(Segreto D’Animale)

IL MUCCHIO SELVAGGIO
C’era negli occhi della gente una durezza che non s’era mai vista.
Uscire dalla fila era pericolosissimo. Una poveretta era inciampata, aveva perso l’equilibrio e il fiume di gente l’aveva calpestata senza nessuna compassione. Proprio le donne erano le più cattive, una parola fuori posto e poteva scatenarsi una lite furibonda. Le borse diventavano clave nelle mani di quelle invasate.
Il sorvegliante, da lì a un minuto, avrebbe aperto le porte del centro commerciale il primo giorno dei saldi.
(Patrizia De Vincentis)

L’ODIO
Odio la supremazia dei carrarmatini blu.
A Risiko non gioco più!
(Patrizia Benetti)

L’UOMO CHE NON C’ERA
… arriva, come se niente fosse si mette a parlare di niente.
E’ vicino come un brivido.
Io gli rispondo, guardando con occhio arricciato dal riverbero del sole, cercando un modo distratto: “potresti spostarti che mi fai ombra?” “si, certo…”
Non finge più, si gira e se ne va. Rimango di nuovo con me stessa, con un crampo di nostalgia allo stomaco e una tremenda incazzatura nei nervi.
Nella mente, molto e il suo nome e ancora il modo dolce in cui lo chiamavo.
Alzo il mento verso il sole, scotta, mi serve per scaldarmi, ci sono 35 gradi, ma io sento freddo guardando il mio mezzo sogno andarsene con le sue lunghe gambe.
(Brigitta De’Tempi)

LA BELLA E LA BESTIA
Un giorno, Bella decise di fregarsene dei pettegolezzi altrui.
Urlò nel bosco la sua protesta, lasciando bisbigliare la foresta.
Scelse Bestia per la sua valenza, oltre l’apparenza.
Avevano entrambi un cuore speciale, capace di amare.
La loro differenza, forse solo un sortilegio da azzerare.
Toccava a lei creare il suo personale lieto finale.
Perché limitarsi a sognare, rinunciare, non tentare?
Brillava in cielo curiosa la luna, mentre le stelle stavano a guardare.
(Marina Paolucci)

LA CADUTA
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH…
SPLAT!
(Maurizio D. Capuano)

LA GRANDE ABBUFFATA
Di luce e di gioia,
di sorrisi inaspettati
di primavera, finalmente.
Di te.
(Maura Marini)

LA VITA E’ MERAVIGLIOSA
La maggioranza degli uomini e delle donne che vedo,
si fanno piccoli sotto gli ombrelli e sbrigano i passi; sembra che pensino che l’acqua li potrebbe far disgregare come statue di creta.
E’ ora uscito dallo spigolo di mattoni un ragazzo; sembra che non gli importi della pioggia, cammina tranquillamente e le braccia dondolano; forse fischietta, magari ha ricevuto una bella notizia, forse ha una nuova ragazza o forse pensa solo che la vita sia meravigliosa, anche quando piove.
(Lucio Freni)

LE VITE DEGLI ALTRI
Ah, quante vite da vespa! Fertili, ma non regine.
(Anita e Numa Perfumo)

NON E’ UN PAESE PER VECCHI
Pellicola proiettata solo dopo aver sistemato tutti i cateteri sulle poltroncine.
(René Miri)

LETTERA DA UNA SCONOSCIUTA
Senti, ho fatto già le valigie da un po’ ma non credo t’importi qualcosa. Vivevo dentro di te in uno spazio che era vacuità; ora, so che sei stato tu. Timer, detonatore, qualcosa hai premuto; credimi, mi sento patetica ma ho un senso di colpa che non riesco a estinguere, avrei dovuto impormi. Un giorno patirai le pene dell’inferno, lo sai questo, vero? Sarò li a guardarti assieme a un angelo che aveva otto anni, e probabilmente non riusciremo neanche a ridere di te.
Con stima alcuna,
La tua coscienza.
(Gianluca Fontanesi)

LO SPECCHIO
Amico leale: nessuna bugia mentre ti guarda togliere la maschera.
(Odalisca Delle Febbri)

MADRE E FIGLIO
Speranza, paura, dolore.
Poi un pianto:
è la gioia,
la vita.
È crescere insieme
in una spirale di
speranza, paura,
dolore, gioia.
E sei madre
e sei figlio
per sempre.
(Cristina Scardigli)

MEZZOGIORNO DI FUOCO
Il sole splende a picco feroce, facendogli luccicare la fronte. Un rivolo di sudore gli scorre lento sul volto e poi esplode sulle labbra strette in una smorfia. Kane assapora quel sapore pungente: non è niente in fondo rispetto all’amarezza dell’abbandono.
Il vento spolvera silenzioso la strada deserta. Nemmeno il fuoco del mezzogiorno può scongelare quell’attimo cristallizzato di attesa.
Poi, vicino, un treno fischia. Il tempo torna a scorrere. L’orologio del comune ticchetta veloce verso lo zenit. È quasi ora. Kane accarezza la pistola bruciante e si prepara alla resa dei conti.
(Matteo Pisaneschi)

MISSION IMPOSSIBLE
Principe concedimi in dono
La tua spada lucente
Voglio uccidere il Drago
sventrare il mistero dei mille serpenti
Un giorno ho incontrato il Vecchio Mago
Ha spento i colori del giorno
anche il sole ha avuto paura
senza far per cent’anni ritorno
Non basta la forza dei miei giovani anni
A portare ristoro agli affanni
Nell’assenza di luce ho vegliato
e quando gli occhi si son chiusi stanchi
“son passati cent’anni e mi manchi” ho gridato
Ecco svelato il mistero
I serpenti s’avvolgono a cerchio
Tutto finisce all’inizio
Grazie Principe strano
hai giocato con me questa mano!
(Marina Lorena Costanza)

DA QUI ALL’ETERNITA’
Finalmente passato il confine, toccata la terra promessa. Ho le scarpe bucate e senza stringhe e sono la cosa migliore che indosso. Questi stracci informi se la ricorderanno in eterno, la fame e la sete, l’alito di terrore e speranza respirati questa notte.
Ho una piccola foto di mia madre nel sacchetto. Si è sporcata delle briciole di carne secca rimaste attaccate alla plastica.
(Mariella Giunta)

LA RICERCA DELLA FELICITA’
Continuerà sempre ad essere una “ricerca”.
Poiché è solo una parola.
Niente altro che lettere scritte vicine.
A formare una parola.
(Deborah Campolo)

ORIZZONTI DI GLORIA
Tutta questa valle, dai tuoi piedi fino all’Orizzonte, Gloria, un giorno sarà tuo!
(Marcello Perugia)

ROK E I SUOI FRATELLI
È Albanese, vive in Italia da sempre. Ricorda l’arrivo di Edrin e Ana, tre anni meno di lui, e dei piccoli Imir e Mat: i suoi fratellini del cuore. Lui è grande, ha dodici anni, e li protegge come può dal bastardo che si spaccia per lo zio. Li ha comprati e li tratta come schiavi: se non portano abbastanza soldi, sono cinghiate. Rrok ha sempre stretto i denti, ma l’angoscia che ha letto negli occhi di Ana, stasera, è troppo anche per un duro come lui. Ha capito che è successo “quello”. Lo zio dorme nella roulotte, ubriaco. Rrok fa cenno ai bambini di uscire. Accende il fiammifero e dà fuoco alla benzina.
(Anna Rita Foschini)

QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI
………provate una giornata da agnello nel periodo di Pasqua
Ho deciso di scrivere questa lettera per mettervi a parte delle mie decisioni. Con voi non sto più bene, devo allontanarmi per un po’perché voglio lasciare libera la mia vera natura, che so a voi non piacere, desidero vivere senza orribili vestitini, mi sento troppo ridicolo, ambisco a non aver più nessun tipo di costrizione fisica, e non voglio essere trattato da bambino, non lo sono!!! Sono solo desideroso di vivere: QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI, e non torno a casa
Lassie
(Floriana Plebani)

RITORNO AL FUTURO
Il Presente chiede un aiuto al Passato.
Quest’ultimo ritorna sempre al Futuro.
(Luca Maio)

TEMPI MODERNI
Ieri, dopo lunga meditazione, ho deciso di chiedermi l’amicizia in FB… Sono passati due giorni ma ancora nessuna risposta… mi sono pure sollecitato su Twitter… Sarà per via del conflitto interiore? Stasera quando mi specchierò mi chiederò spiegazioni. Non vedo motivi validi per rifiutare una richiesta tutto sommato plausibile. Ma non mi illudo e non vorrei dare nulla per certo: lo sdoppiamento della personalità, consultando come si deve la carta d’identità, potrebbe sparire per incanto.
(Mario Bortot)

UN POSTO AL SOLE
Il silenzio sbatteva sul viso come la Bora, schiaffi vacillavano fra pelle e certezze, gli occhi chiusi per proteggere ciò che rimaneva. Non vedeva, così, il dolore sull’altro viso: la osservava dentro il letto in quella stanza semibuia. Aveva nuvole scure di temporale ai lati degli occhi, le accarezzava con le dita quando qualche goccia bagnava le ciglia, doveva essere coraggiosa ed accettare. C’era bisogno di sole e di vita in entrambe. Controllò la linea sul monitor, erano troppe le volte che il picco innalzava il timore. Sulle gote sale sciolto, sussurrò che il sole sarebbe tornato.
(Cristina Gangale)

UN TRANQUILLO WEEK END DI PAURA
Loro non sanno, com’è quando la settimana dei vivi, dei normali, finisce. Svegliarsi, ma essere un sonnambulo. Dormire, ma essere insonne. Mangiare, ma essere sempre affamato, come un cane rabbioso, come un ratto. Paura, sempre. Qualsiasi cosa fai, dici, pensi, dietro, in fondo a tutto, c’è una paura assoluta, un’angoscia che non si può nemmeno dire, un buio che ti risucchia ogni momento. Non sanno com’è vivere con i battiti del cuore accelerati come dopo una corsa, ma sempre, ogni istante. Una nausea che chiude la bocca dello stomaco, che ti rende assetato, rivoltato, malato. Non sanno com’è guardare fuori dalla finestra e desiderare che il mondo finisca, che si ripieghi su se stesso fino a che i suoi spaventosi confini non siano più vasti del perimetro del tuo letto. Loro non sanno che è una malattia che hai portato tu, un contagio di disperazione, e durerà per sempre, fino a che tu non sparisca, e non torni il lunedì, e non sparisca io.
(Alessia Massari)

UNA VITA DIFFICILE (dedicata a chi veramente l’ha vissuta)
A MIO PADRE
L’urlo delle bombe
Le carni straziate
Le fughe gli spari la morte
La neve chiazzata di sangue
Il sangue e le schegge
Confitte nel perone
Con tre, tre ufficiali tedeschi
Fu fatto lo scambio
I fascisti ti volevano morto
Vivo la pace per il tuo valore
Per ricordo ho due medaglie
Qualche foto, degli appunti
Il tuo sangue nelle vene
Peccato non essere stato te
(Graziano Gattone)

BASTARDI SENZA GLORIA
L’uomo la prese per mano e le disse che sarebbero andati a casa insieme.
– Ma io non ti conosco.
– Sono un amico della tua mamma, non avere paura.
La bambina non era convinta, ma distratta dalla magnifica bambola che l’uomo le regalò alla fine era salita su quell’auto nera della morte.
(Sonia Tortora)

NON CI RESTA CHE PIANGERE
Una perla, dopo aver solcato il tuo viso, cade sul biglietto tra le pagine del libro proprio mentre lo chiudi. Si spande tra la pagina superiore e la busta che contiene le parole d’amore. Tu non vedi ma la tua perla si è fusa con le ultime due lettere della parola Amore sciogliendo l’inchiostro con cui erano state vergate. Le tue parole soffiate con passione corrono lungo l’invisibile filo argenteo che lega i nostri cuori, non riesco ad ascoltarne le sillabe ma ne percepisco il suono. Lo sento, mi brucia.
(Ugo Cavaterra)

L’ATTIMO FUGGENTE
Beh? Allora ce la fai o no? Sai dove sono, sai “come” sono. Mi hai perfino descritto, come un personaggio Pirandelliano, tratteggiato come Renoir col suo folle oggetto di desiderio, “Esmeralda che balla nuda”, eppure… non mi cogli. Cosa ti succede Uomo? Senza catturarmi non ti senti ancora al centro esatto dell’Universo? Non ti basta gareggiare con Dio. Tu, vuoi, devi vincere. Ma io sono un attimo, ed un attimo è un infinito di infinitesimi. E nell’infinito ti perdi. Forza, sono qui, io ho Tempo “da sempre e per sempre”. Non ho fretta, ti aspetto.
Tuo ( per modo di dire) Bosone di Higgs
(Roy Roberto)

VICINI DI CASA
Milano, anni sessanta.
D’estate si viveva con le porte aperte sul pianerottolo, alla ricerca di un refolo d’aria. Le mamme cucivano sulle seggioline e i bambini giocavano per le scale.
In inverno, venivano chiuse solo le porte a vetri interne, in genere senza chiave. Il pianerottolo veniva attraversato molte volte, per chiedere il prezzemolo, o per portare la spesa fatta a chi non poteva uscire. E quando si cucinava qualcosa di speciale, lo si offriva in assaggio ai vicini di casa.
(Elisa Borgonovo)

UN AMORE DI DONNA
La sua sensibilità riusciva a conquistare chiunque avesse modo di conoscerla bene, e chi la conosceva non poteva fare a meno di apprezzarne le numerose qualità di alto valore morale. Eppure la vita non era mai stata generosa con lei: quante amarezze e quante sofferenze a causa di quel suo aspetto particolare. Per fortuna, dopo un po’ che le stavi accanto, non vedevi più il suo aspetto esteriore ma soltanto “un amore di donna”. E pensare che quando era nata l’avevano chiamata Luigi.
(Giusi Corrao)

STRANGE DAYS
Il vento spirava nei tuoi capelli. Odor di sabbia sentivo nella tua pelle. I giorni trascorrevano stranamente insieme a te. Ascoltai mille volte e ancora mille volte, ” strange days “. Il nostro pezzo di quei giorni strani ma piacevolmente armoniosi di un emozione chiamata Amore.
(Luca Maio)

VINCITORI E VINTI
Non c’erano vincitori né vinti in quel luogo. Solo la fusione momentanea di due anime, che si rispecchiavano nello stesso sorriso.
(Venere Manuela Di Gladyo)

DIVORZIO ALL’ITALIANA
Fastidioso ed insistente il suo roco vociare, incomprensibile agli sconosciuti.
Troppa la facilità con cui gli escono parole.
E’ solo un blaterare! Non doloso ma pur sempre fastidioso.
Ora ho un mezzo di rottura che non cambierà la sua natura
Ma portando lo scompiglio, sarò lontana da lui un miglio.
Se le tenga le parole, ché da lontano mi stanno più a cuore.
(Vittoria Alices)

IL SIGNORE DEGLI ANELLI
In tutta la sua vita otto matrimoni, seguiti da altrettanti divorzi, di cui quattro all’italiana, uno alla olandese, uno alla tunisina, uno alla tedesca ed uno alla giapponese. Proprio perché non aveva pregiudizi razziali quando amava, non per altro.
S’era invaghito, fidanzandosi, di ben 19 donne.
Fu amante segreto di 27 spasimanti.
Innumerevoli, storie di sesso senza amore.
Con tutti gli anelli donati,
poteva farsi una catena dell’amore senza legami,
imprigionato com’era dal suo egoismo anaffettivo.
(Michele Lopopolo)

LOLITA
Al telefono.
Voce da Bambina.
Parole da Donna.
Provocazioni da Amante.
(Wilhelmina Vagante)

SEGRETI E BUGIE
Un altro anno si è aggiunto sulle spalle di quel corpo che cambiava colore proprio come fanno le stagioni. In ogni medesimo minuto era sole, luna, stelle, nuvole, pioggia, vento, foglie in movimento. Un segreto attorno a quel tempo che correva troppo in fretta, un bugia nascosta dentro ad un numero apparentemente certo. Oggi è aprile, oggi è ieri, oggi è domani, oggi è poi.
(Melissa Costi)

PINOCCHIO
Appena si svegliò il ragazzo sentì uno strano dolore alle gambe e un insolito prurito sul viso.
– Mamma, sto male! – gridò.
La madre entrò in camera e lo osservò con attenzione. Aveva i pantaloni del pigiama che lasciavano scoperta la metà abbondante dei polpacci e una leggera peluria gli ombreggiava le gote.
Sorrise, la madre.
– Niente paura, caro. Stai crescendo…
(Maria Rosaria Del Ciello)

QUASI AMICI
Caldo. Buio avvolgente. Rumori attutiti. Comodo. Accogliente. Pace.
Improvvisamente tutto si stringe, comprime, spinge fuori. Luce che incendia gli occhi. Aria che scotta i polmoni. Grida. Freddo. Aiuto!
-Femmina, ore 15.12 complimenti signora sta bene!-
Insomma… non sto proprio benissimo. Addio per sempre posticino dolce e ccogliente. Ormai eravamo diventati quasi amici.
(Chiara Rigamonti)

LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI
“Caro zombie… non ti rassegni vero?!”
“Scherzi?!? Ho puntato tutto su talk-show scandalistici tipo quelli condotti da Barbara D’Urso o Bruno Vespa: credimi! Non ho un momento di pace! Ho più notorietà adesso che quando ero all’apice! Il morto, fa sempre audience…”.
(Francesco Tàmmaro)

L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE 3D
Nella versione con occhialini e occhiaie.
(René Miri)

THE SOCIAL NETWORK
“Vedi, amico mio, devi immaginare Facebook come i vecchi viaggi in treno: tutti parlano e raccontano, ma, quando il viaggio finisce, ognuno va per la sua strada”
(Carmelo Giuffrida)